Eredità digitale: quando anche i dati diventano patrimonio, un convegno dei commercialisti di Udine

A Udine un convegno dell’ODCEC e del Comitato Pari Opportunità sulla successione dei beni digitali

Che fine fanno le nostre foto, le email, i profili social e i wallet di criptovalute dopo la morte? Chi può accedervi, e con quali diritti?
Sono solo alcune delle domande affrontate nel convegno “Patrimonio digitale e successione per causa di morte”, promosso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine, in collaborazione con il Comitato Pari Opportunità ODCEC Udine.

L’incontro, svoltosi il 9 ottobre 2025 nella sala convegni dell’Ordine, ha voluto aprire un confronto su un tema di crescente attualità: l’eredità digitale come nuova frontiera del diritto successorio e della tutela della persona.

Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali di Micaela Sette, Presidente dell’ODCEC Udine, e di Sabrina Mazza, Vicepresidente del CPO ODCEC Udine e componente del CPO del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, che hanno sottolineato l’impegno dell’Ordine nel promuovere momenti di riflessione interdisciplinare su temi che intrecciano diritto, tecnologia e sensibilità personale.

A moderare i lavori è stata Angela Vignotto, magistrato ordinario in tirocinio, che ha guidato un dialogo serrato tra prospettive giuridiche, tecniche e umane.

La notaio Gea Arcella ha illustrato il tema “Eredità digitale e digital legacy: cosa resterà dopo di noi del nostro patrimonio digitale”, spiegando come il concetto di bene giuridico si estenda oggi ai cosiddetti digital assets — dai conti online alle criptovalute, dalle fotografie nei cloud personali agli account social — che possono avere contenuto patrimoniale o non patrimoniale. Solo il 7% degli italiani, ha ricordato Arcella, ha pianificato il destino dei propri beni digitali, lasciando familiari ed eredi in un “labirinto tecnico e legale” spesso difficile da districare.

Il prof. avv. David D’Agostini, docente e avvocato in Udine, ha invece affrontato il tema “Diritti e dati dopo la morte: l’eredità digitale tra giurisprudenza e prassi”, tracciando un quadro normativo ancora incompleto, ma in rapida evoluzione. Dal caso Ellsworth vs. Yahoo! alle recenti pronunce dei tribunali italiani – Milano, Bologna, Roma, Venezia, fino al caso Apple deciso a febbraio 2025 – D’Agostini ha mostrato come il bilanciamento tra privacy e diritto di accesso degli eredi resti terreno di confronto tra ordinamenti e culture giuridiche.

Tra i riferimenti citati anche il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, che riconosce il diritto degli eredi ad accedere ai dati digitali del defunto per finalità patrimoniali o difensive, e la crescente offerta di servizi della cosiddetta digital death industry, che propone strumenti per gestire la propria “vita digitale postuma”: testamenti digitali, messaggistica postuma, profili commemorativi o persino avatar che riproducono la personalità del defunto.

Il convegno si è concluso con un invito alla consapevolezza: in un mondo dove quasi tutto è ormai digitale, anche il diritto deve saper proteggere la memoria e l’identità delle persone oltre la vita.
Un tema che, come ha sottolineato il CPO di Udine, non riguarda solo i tecnici del diritto, ma ogni cittadino che abita la rete e lascia dietro di sé una traccia digitale.

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Modificato: 22 Dicembre 2025