Una giornata intensa per l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine, che alla presenza di oltre 250 professionisti ha unito approfondimento tecnico, responsabilità sociale e vita ordinistica. Prima dell’assemblea di approvazione del bilancio preventivo, si è svolto un momento di confronto sulla recente riforma dell’articolo 2407 del Codice Civile, che ridisegna il regime di responsabilità dei componenti del collegio sindacale, seguito dall’assemblea che ha visto l’approvazione all’unanimità del bilancio preventivo e la presentazione del primo Bilancio di genere dell’Ordine.
Controlli societari e riforma dell’art. 2407: il ruolo dei commercialisti
Nel confronto dedicato all’art. 2407 è stato messo al centro il ruolo dei commercialisti negli organi di controllo societari, in particolare nei collegi sindacali, come presidio di legalità economica, trasparenza e tutela di soci, creditori, lavoratori e terzi. La nuova disciplina della responsabilità patrimoniale dei sindaci, ancorata a parametri più definiti e proporzionati ai compensi, è stata letta come un passaggio fondamentale per la buona governance delle imprese.
I relatori – David Moro consigliere Nazionale dei Commercialisti, il prof. avvocato Enrico Bran e la dott.ssa Cristina Bauco Ricercatrice dell’area “Giuridica” Fondazione Nazionale dei Commercialisti – hanno evidenziato come la riforma non attenui in alcun modo i doveri di vigilanza, ma punti a rendere più equilibrato il rapporto tra rischi e funzioni svolte, favorendo la disponibilità di professionisti qualificati ad assumere incarichi in società di ogni dimensione. In un contesto economico in cui prevenzione delle crisi, correttezza delle informazioni e affidabilità dei bilanci sono elementi decisivi, il contributo tecnico e indipendente dei commercialisti negli organi di controllo assume una valenza che va oltre il perimetro dell’impresa e riguarda l’intero sistema territoriale.
La presidente dell’Ordine Micaela Sette, ha così sintetizzato il significato della riforma:
«La riforma dell’articolo 2407 del Codice Civile rappresenta un passaggio fondamentale per l’intero sistema dei controlli societari. Non riduce in alcun modo la responsabilità dei sindaci, ma la rende più proporzionata, più prevedibile e più coerente con il ruolo effettivo che i professionisti svolgono all’interno delle imprese. È un cambio di passo che consente di continuare a vigilare con rigore, senza esporre i componenti dei collegi sindacali a rischi patrimoniali illimitati e spesso non commisurati al compenso e alle funzioni svolte.
Per noi commercialisti significa poter mettere le nostre competenze a disposizione delle società con maggiore serenità, rafforzando – non indebolendo – il presidio di legalità, trasparenza e correttezza nella gestione aziendale. Un sistema di responsabilità più equilibrato rende più attrattivi gli incarichi di controllo e favorisce la presenza di professionisti qualificati nei luoghi in cui si decidono le strategie, si leggono i segnali di crisi e si tutelano soci, creditori e terzi.
Questa riforma è anche un riconoscimento del ruolo sociale della nostra categoria: i collegi sindacali non sono un mero adempimento formale, ma uno strumento fondamentale di buona governance. Mettere i commercialisti nelle condizioni di svolgere questo compito con equilibrio e responsabilità significa investire sulla solidità delle imprese e, di riflesso, sull’intero tessuto economico del Paese.»
Assemblea di bilancio: conti in ordine e quadriennio al traguardo
A seguire si è svolta l’assemblea per l’approvazione del bilancio preventivo dell’Ordine, ultima assemblea del Consiglio in carica guidato dalla presidente Micaela Sette. I conti sono in ordine e il bilancio è stato approvato all’unanimità, in un clima sereno e partecipato che ha restituito l’immagine di una comunità professionale coesa, consapevole del proprio ruolo e proiettata al futuro.
Nel suo intervento la presidente ha ripercorso i quattro anni di mandato, segnati da riforme, nuovi obblighi e da un contesto economico in rapido cambiamento. Ha ricordato come i commercialisti, ben oltre la dimensione numerica dei bilanci, svolgano una funzione sociale: presidiano la legalità economica, accompagnano le imprese nelle scelte strategiche, affiancano famiglie e terzo settore, dialogano con le istituzioni del territorio. Un lavoro quotidiano che ha visto l’Ordine impegnato in modo costante con amministrazioni pubbliche, sistema delle imprese, università e mondo associativo, per rendere il tessuto economico friulano più solido, trasparente e competitivo.
L’approvazione del bilancio preventivo conferma la solidità dell’Ordine e la capacità di programmare risorse e attività in una prospettiva di medio periodo: dalla formazione continua all’innovazione digitale, dai servizi agli iscritti alle iniziative dedicate ai giovani che si affacciano alla professione. La chiusura del quadriennio è stata letta non come un punto di arrivo, ma come una tappa di passaggio verso una nuova stagione di impegno a favore della categoria e del territorio.
Il primo Bilancio di genere: dati, consapevolezza e pari opportunità
L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare il Bilancio di genere dell’Ordine di Udine redatto dal Comitato Pari Opportunità (CPO). Il documento fotografa la composizione dell’Albo e degli organi dell’Ordine, l’andamento delle iscrizioni e il divario retributivo tra uomini e donne, con l’obiettivo di fornire una base di dati solida su cui impostare politiche di pari opportunità più consapevoli. Dai numeri emerge che le colleghe rappresentano ormai una quota prossima al 40% degli iscritti, con una presenza femminile particolarmente significativa nelle generazioni più giovani e negli organismi interni. Ancora più marcata è la componente femminile tra i tirocinanti, dove le donne superano il 60%: segno di una professione che, nelle nuove generazioni, parla sempre più al femminile.
Accanto a questi segnali positivi, il Bilancio di genere richiama però la persistenza di un importante divario reddituale a livello nazionale, con volumi d’affari e redditi medi delle professioniste ancora inferiori rispetto a quelli dei colleghi. Per l’Ordine di Udine, il Bilancio di genere diventa così uno strumento fondamentale di trasparenza, valutazione e programmazione: una base di partenza per monitorare nel tempo l’evoluzione dei dati e misurare l’efficacia delle azioni a sostegno dell’equilibrio di genere e della conciliazione vita–lavoro.
Nuove leve e veterani: una comunità che cresce e si rinnova
Un momento particolarmente sentito dell’assemblea è stato dedicato ai nuovi iscritti che sono entrati a far parte dell’Albo: Lidija Bogojevic, Jacopo Maria Bonanni, Daniela Cacciapaglia, Marco Chiarandini, Martina Del Pin, Riccardo Dentesano, Eric Di Lena, Slaven Dobenko, Gabriele Fadon, Elia Manzocco, Marco Marcuzzi, Francesco Migliore, Patrizia Morsanutto, Maddalena Nardi, Massimo Purinan, Paola Rodaro, Giulia Romito, Melissa Spiesanzotti, Osvaldo Strazzaboschi, Wen Sun, Nicola Tosolini, Vielka Domenica Vallejo Castro, Francesco Vasca e Alberto Zuiani.
La presenza di tante nuove colleghe e nuovi colleghi conferma l’attrattività di una professione che offre percorsi di responsabilità, contatto diretto con le imprese e possibilità di contribuire in modo concreto allo sviluppo del territorio. Un segnale importante anche per il mondo della formazione, dalle scuole tecniche all’università, con cui l’Ordine coltiva un dialogo costante.
Accanto alle nuove leve, l’Ordine ha voluto rendere omaggio ai colleghi che da decenni rappresentano un punto di riferimento per la categoria e per il tessuto economico locale.
Per i 50 anni di iscrizione sono stati “premiati” Piero Seravalli, Gianfranco Romanelli e Cirino Squatrito.
Per i 40 anni di iscrizione hanno ricevuto il riconoscimento Giuliano Bianco, Paolo Cuttini, Enrico Dalla Torre, Alberico De Fazio, Roberto Maestrutti, Laura Piussi, Maria Teresa Ballico, Alessandro Casarsa, Anna Faro, Edgardo Fattor, Enzo Fedel, Stefano Macchia, Sabrina Mazza, Giorgio Michelutti, Roberto Minardi, Gianni Mucchiut, Giovanna Nadali, Federica Romano, Giovanni Sgura, Elena Siega, Giuseppe Varisco e Giancarlo Veritti.
La cerimonia delle medaglie ha idealmente unito le diverse generazioni di iscritti, tra applausi e momenti di sincera emozione: da un lato l’esperienza e la memoria professionale di chi ha attraversato decenni di cambiamenti economici e normativi; dall’altro l’energia e lo sguardo al futuro dei nuovi ingressi.
Un presidio per lo sviluppo ordinato del territorio
La giornata si è chiusa con un doppio sguardo: al lavoro svolto in questi quattro anni e alle sfide che attendono la categoria – dalla piena attuazione della riforma dei controlli societari alla parità di genere, dalla formazione continua al rapporto con le istituzioni. Con i conti in ordine, un patrimonio di competenze consolidato e una comunità professionale capace di fare squadra tra generazioni diverse, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine si conferma un attore fondamentale per lo sviluppo ordinato e responsabile del territorio, a beneficio dell’intera collettività.























































